Che cos’è la procrastinazione?
La procrastinazione è quel comportamento che spinge a ritardare volontariamente un’azione, nonostante le conseguenze future negative siano prevedibili.
Ad esempio: conosci le conseguenze di non consegnare un progetto entro i tempi, così come conosci le conseguenze di non studiare per un esame. Solo che scegli di farlo ugualmente.
Giusto per essere precisi, la procrastinazione non riguarda solo l’inizio di qualcosa. Infatti, si può ritardare l’inizio di un’attività, ma anche la sua prosecuzione o il suo completamento.
Senza girarci intorno e senza indorare la pillola: quando procrastini, di fatto, stai sostituendo attività prioritarie e importanti con attività piacevoli o meno importanti.
Stai scegliendo il piacere immediato (o comunque nel breve termine) a discapito dei benefici a lungo termine.
Non è pigrizia. Questo comportamento, questa mancata azione, nasconde qualcosa di più.
Ad esempio, paura di non essere all’altezza di qualcosa, paura di metterci alla prova, paura di affrontare una situazione o una o più persone.
Il rischio è che questa abitudine si consolidi e che diventi una consuetudine. Andando ad influire su aree sempre più ampie e importanti della nostra vita.
In breve
Quando procrastini ti stai incasinando la vita perché conosci già le conseguenze negative della tua mancata azione.
Inoltre, quello che non fai non si farà da solo, quindi prima o poi lo dovrai comunque affrontare. Magari con l’aggravante di avere altre cose da gestire che si sono accumulate, e quindi meno tempo e più stress.
Cosa puoi fare per evitarlo?
Vai a fondo e chiediti che cosa è che ti spinge a procrastinare. Fatti domande come:
- Cosa cerco di evitare?
- Da cosa scappo?
- Cosa mi spaventa?
Per approfondire ulteriormente puoi chiederti anche
- Cosa otterrò evitando questa cosa/persona/situazione?
- Come mi sentirò?
- Se invece faccio ciò che so di dover fare, cosa otterrò? E come mi sentirò?
- Alla luce di queste risposte, qual è la scelta migliore?
Quando procrastini – purtroppo – ansia, inquietudine e stress sono all’ordine del giorno. Perché sai che stai rimandando cose che in realtà sarebbero importanti e questa consapevolezza si traduce in malessere, preoccupazione e una sensazione di insoddisfazione costante.
E se la produttività fosse la soluzione a questa insoddisfazione?
Ci sono diverse ricerche che dimostrano che le persone felici sono anche più produttive. Fino al 12% in più, secondo uno studio dell’Università di Warwick.
Sarebbe bello se la cosa funzionasse anche nell’altro senso, ossia se la produttività potesse influenzare la nostra felicità, o addirittura indurla, vero?
In realtà è proprio così! Ora ti spiego come.
Ecco tre modi in cui la produttività può renderti felice
- ti dà uno scopo. Avere uno scopo nella tua vita ti dà un motivo per alzarti ogni mattina e quando raggiungi un obiettivo la tua autostima aumenta e contribuisce a mantenerti motivato.
- ti aiuta a crescere. Le persone produttive sono in movimento costante, quindi continuano a sviluppare e aumentare le proprie capacità.
- migliora il tuo umore. Depennare le cose dalla tua to-do list ti fa sentire bene, perché si traduce in una scarica di dopamina (comunemente chiamato anche ormone della ricompensa) che ti dà una sensazione di benessere immediato.
Quindi che ne dici di fare quella cosa che è nella tua lista da un po’?
Ad esempio
- riprendere le redini della tua situazione finanziaria
- iniziare a registrare entrate e uscite in un budget planner
- iniziare a risparmiare per il tuo fondo di emergenza
Qualunque cosa sia, smetti di procrastinare e fai il primo passo: a volte “il modo migliore per fare una cosa è farla” Cit. Amelia Earhart
Giulia Fidilio
Financial Trainer | Educatrice Finanziaria AIEF | Docente corporate di finanza comportamentale